venerdì 8 agosto 2014

Software applicativi e nuovi TLD: problemi...


Ormai sono centinaia i newTLD disponibili, e centinaia di migliaia (se non milioni...) i nuovi domini registrati di tipo newTLD.
Adesso sta emergendo un problema con diversi software applicativi, che non gestiscono però correttamente questi domini: ad esempio, pare che non si riesca a registrare un nuovo account Skype utilizzando un newTLD, ed anche alcuni browser (per esempio Safari) non risolvono correttamente i newTLD.
Inoltre, molti applicativi che utilizzano indirizzi email come sistema di identificazione degli utenti possono esser soggetti a problemi nell'utilizzo dei newTLD.

A questo proposito ci viene in aiuto Google che, in occasione dell'ultima I/O Conference, ha presentato il tool Domain Test.
Si tratta di un tool gratuito, sviluppato da Google in partnership con Google Registry, Donuts Inc, Uniregistry, e Ausregistry, destinato agli sviluppatori.
E' un progetto open source, disponibile sotto licenza Apache 2, e supporta 126 differenti newTLD.

E' possibile scaricare Domain Test al seguente link: https://github.com/google/domaintest


martedì 8 luglio 2014

Come trovare l'indirizzo PEC di un ente


E' risaputo che la PEC (Posta Elettronica Certificata) ha il valore di una raccomandata a/r.

Può capitare che abbiamo necessità di rivolgerci ad un Ente Pubblico, ma non disponiamo del relativo indirizzo PEC... (alcuni Enti sembrano tutelare questa informazione quasi fosse un segreto... solo un modo per disincentivarne l'uso? Indifferente...)

Fortunatamente, esiste un servizio-indice della Pubblica Amministrazione, in cui è possibile reperire tutte le informazioni relative alla PEC ufficiale di ogni Ufficio o Ente

Questo servizio, si trova al seguente link: http://www.indicepa.gov.it/
E, attraverso il relativo motore di ricerca, è abbastanza agevole individuare l'Ente di cui stiamo cercando i dati...

Al momento di questo post (luglio 2014) in questo vero e proprio "Indice delle Pubbliche Amministrazioni" sono reperibili i dati di 20.991 Enti Accreditati, 54.234 Unità Organizzative, 17.752 Uffici di Protocollo, 79.806 indirizzi PEC e 29.851 Servizi di fatturazione elettronica.


venerdì 11 aprile 2014

Heartbleed


Sul bug Heartbleed  in questi giorni si sta leggendo di tutto, Quindi, a me resta ben poco da scrivere senza correre il rischio di ripetere solo quanto già scritto (probabilmente meglio) da altri.

Mi limito semplicemente a specificare quali sono esattamente le versioni affette dal bug:

OpenSSL 1.0.1
OpenSSL 1.0.1f
OpenSSL 1.0.2-beta
OpenSSL 1.0.2-beta1

Se non usate queste versioni, allora potete stare tranquilli.
Se invece state usando una di queste versioni, non si capisce perché stiate perdendo tempo a leggere il mio blog invece di precipitarvi ad installare il relativo aggiornamento sul vostro server.

A quanti invece si domandassero in cosa esattamente consistente questo bug, rispondo con una splendida striscia che - meglio di mille parole - spiega efficacemente il problema:


lunedì 7 aprile 2014

Arrivederci, Uriel...

Non so se qualcuno di voi seguiva il celebre blog di Uriel: originariamente wolfstep.cc, negli ultimi anni keinpfusch.net
Una presenza storica per l'Italia di internet: il suo blog aveva più di dieci anni, contava centinaia di post e centinaia di migliaia di commenti. Leggerlo era sempre un piacere, anche quando (abbastanza raramente) le sue idee non erano condivisibili.

Qualche anno fa era emigrato con la famiglia in Germania, e si era tolto la soddisfazione di pubblicare sul suo blog questo disclaimer:

Il titolare di questo blog e' residente in Germania , non piu' in Italia, e pertanto risponde di quel che scrive solo alla giustizia tedesca.Il tribunale competente e' quello di Duisburg (NRW). Di conseguenza, me ne FREGO delle leggi-bavaglio contro i blog. Non pubblichero' smentite, non correggero' quel che dico, non usero' un linguaggio diverso, non seguiro' nessuna delle bislacche farneticazioni partorite dal parlamento italiano, e specialmente: se sei un coglione, ti chiamero' proprio "coglione". Get used to it.

Oggi il suo blog si è "svuotato", e compare questo unico post:

Finisce qui.

Questo e' davvero l'ultimo post di questo blog. Da quanto ho aperto, sono sempre stato preoccupato per il crescente numero di lettori. Perche' in Italia NON PUOI avere certi numeri senza che qualcuno decida che deve calcare il TUO palcoscenico, a costo di spararti pur di farsi notare.
La pressione oggi e' diventata eccessiva, al punto che ho valutato di rivolgermi alle  autorita'.
Le quali hanno fatto una copia del vecchio blog, e ovviamente mi hanno suggerito di smetterla di scrivere. Non possono obbligarmi siccome io sono il denunciante, ma ovviamente lo consigliano in questi casi.
 E' assai difficile pensare che in Italia NON PUOI dire quel che pensi se sei uno solo. Loro sono "tutti". E odiano, odiano , odiano. Odiano con l'odio di popoli che odiano per secoli, che vivono nell'odio, che fanno dell'odio la loro ragione di vita. Deludente.
Ma oggi ho capito che sono io che devo realizzare qualcosa.
Che non sono in Italia.
Non sono tedesco, e probabilmente non lo saro' mai. Ma il punto e' che se quella e' l'italia, se e' un posto dove oltre un certo limite scatta l'odio, di certo non sono nemmeno italiano. Io non vado a minacciare le persone e le loro famiglie se hanno un blog che dice cose su cui non sono d'accordo.
Tantomeno sono mai andato a minacciare persone o famiglie per invidia/odio riguardo al numero di lettori. Non sono fatto di quella sostanza.
Ma qualcun altro si. E cosi', adesso ci pensera' la polizia tedesca, che poi passera' la palla a quella italiana.


Il Papa (non che io sia diventato religioso, voglio dire, non mi spiace sino a questo punto!) ha fatto una domanda ad alcuni studenti belgi, chiedendo loro su cosa poggi il loro cuore. Dove sia il centro della loro persona.
Di certo da oggi non poggia piu' in Italia. Non sento di avere piu' qualcosa da scrivere per, di scrivere a, di scrivere su, un paese cosi' deludente.
Come ho scritto, non sono tedesco. E non lo saro' mai. Di certo, se tutto questo succede per avere un blog che viene letto, se c'e' gente capace di tirare di mezzo donne e bambini per invidia, non sono nemmeno italiano.
Spetta a me capire su cosa poggi il mio cuore, e ci vorra' del tempo. Ma di certo, l'Italia e' passata.
Finisce qui. Forse apriro' qualcosa in tedesco, tra qualche mese, appena il mio tedesco scritto sara' decente. Ma di certo, finisce qui.
E' stato bello, ma adesso e' tempo di godersi la Rete da puri lettori.
Cosa ho imparato da questo? Una cosa semplice.
Che i pregiudizi sono scienze esatte, col senno di poi.
Tutti, ma proprio tutti.
Oggi, ho davvero lasciato l' Italia.
Magari scrivero' qualcosa su I2P, ancora non so. Devo vedere se ne ho ancora voglia.

A cui, poche ore dopo, se ne è aggiunto un altro: Epilogo.

Triste, vero?
Mi chiedo cosa ci faccia la gente intelligente ancora in Italia. Infatti sono ben pochi quelli che restano...

Ho il rimpianto di non poterlo più leggere, ed ho il rimpianto di non essermi tempo fa registrato ai suoi feed per email: adesso avrei un bell'archivio dei suoi scritti, senza dover ricorrere alla scomodissima internet wayback machine...

domenica 6 aprile 2014

Perché conviene mantenere valori TTL elevati


Io sono convinto che, a meno che non siano previste a breve modifiche dei DNS, per gli stessi conviene mantenere un valore di TTL più elevato possibile.
(Se non sapete cos'è il TTL dei DNS, Wikipedia fa miracoli)

Vi segnalo questo post (che merita leggere integralmente: è un vero e proprio racconto dell'orrore informatico!) che si conclude confermando questa mia convinzione:

In addition, I also strongly suggest you to use a longer TTL for the MX record, just in case. It was 1 hour TTL in my case and that’s why I didn’t have enough time to keep receiving emails to the compromised domain after losing the DNS control. If it was a week-long TTL for example, I would have had a greater chance to recover the stolen accounts.

Si tratta comunque di una storia a lieto fine: Naoki Hiroshima alla fine è riuscito a farsi ri-assegnare da Twitter il proprio account @N

sabato 5 aprile 2014

Un utile plugin per WordPress: Redirection

Il mio lavoro di questa settimana è consistito nel prendere i brandelli di un vecchio sito di un centinaio di pagine, realizzato con un primitivo CMS, e dargli una rinfrescata, migrandolo sotto WordPress e ristrutturandone i contenuti in funzione di tag e categorie.

Lavoro di per sé abbastanza veloce, e forse anche un po' divertente.

La parte triste è arrivata alla fine: il sito originale (che, peraltro, era anche abbastanza ben indicizzato e trafficato) aveva una struttura di link per ogni pagina del tipo:

www.dominio.ext/ ​?View=entry&EntryID=9364

(dal punto di vista SEO, il massimo del minimo...)
Mentre WordPress, scegliendo di fargli usare URL SEO-friendly, genera qualcosa del tipo

www.dominio.ext/come-smacchiare-giaguari/

Quindi era importante:

  • non perdere le visite in ingresso provenienti dai motori di ricerca (che hanno indicizzato ancora le vecchie pagine)
  • non perdere le indicizzazioni ed il posizionamento delle vecchie pagine
Per farlo, bisogna realizzare un redirect; anzi, precisamente un redirect di tipo 301

Ci sono moltissime maniere per farlo, ma ho scoperto il plugin Redirection che rende l'operazione particolarmente comoda.

Questo plugin permette di impostare un numero qualsiasi di redirect, facendo per esempio in modo che le visite in arrivo all'URL www.dominio.ext/ ​?View=entry&EntryID=9364 vengano automaticamente reindirizzate, con un redirect 301, sulla corrispondente nuova pagina www.dominio.ext/come-smacchiare-giaguari/

Molto facile da installare e configurare (per impostare tutto il centinaio di redirect non ho impiegato più di un'ora), comprende anche altre funzioni molto importanti:
  • tiene traccia degli errori di tipo 404 (pagina non trovata); in tal modo, riusciamo a renderci conto se ci siamo "persi per strada" qualche pagina, oppure se da qualche parte hanno inserito un link errato verso il nostro sito.
  • indica, per ogni redirect, il numero di volte che è stato utilizzato per traffico in ingresso (ed in tal modo possiamo anche vedere quali siano i link "vecchi" più popolari e quanto a lungo sopravvivano in giro per la rete)
  • permette di creare regole di redirect basate anche sul browser utilizzato dall'utente, o sul sito referral, o sul fatto che l'utente abbia fatto login o meno
  • permette di importare il file .htaccess
  • e può esportare le regole di redirect in formato CSV, XML, o come file .htaccess di Apache
Infine (male non fa), si tratta di un plugin gratuito.



Insomma, Redirection è un plugin completo, funzionale ed efficiente: ve lo consiglio!


domenica 23 marzo 2014

IP nuovo, vita nuova?


La lotta allo spam sta diventando sempre più serrata, le blacklist si inventano tecniche sempre più sofisticate per individuare (e bloccare) gli spammer, e quindi se vogliamo gestire in proprio il nostro server email dobbiamo imparare a fare le cose per benino, configurandolo correttamente da subito...

In particolare se si tratta di un server "nuovo" e che utilizza un IP "vergine" (ossia un IP che in precedenza non è mai stato utilizzato per l'invio di email), è di fondamentale importanza partire bene da subito: ovvero, prima dell'invio della prima mail, il server dovrà essere configurato correttamente, completo anche di DKIM ed SPF: altrimenti, l'inserimento immediato nelle blacklist dei grossi provider è quasi garantito.